Convegno Fondativo
Per una nuova etica della IA (Intelligenza Artificiale): le tecnologie rinnovano e cambiano l’umano
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Parte 1 - Saluti Parte 2 - Sessione 1 Parte 3 - Sessione 2
Opinione ampiamente diffusa è che l’IA (Intelligenza Artificiale) debba servire gli interessi umani, che restano al cuore dell’innovazione tecnologia e il fine della stessa. Si ripete così che l’IA è (e deve essere) pensata e implementata tenendo presente l’eccezionalità e la differenza umana, qualità che si dispiegano nell’integrità etica, i cui valori oggi diffusi vanno applicati anche all’IA. In questo senso, l’avvento dell’IA non comporterebbe affatto radicali cambiamenti sul piano morale, se non una maggiore attenzione agli aspetti applicativi al fine di evitare abusi resi possibili dall’aumento delle capacità dispiegate.
L’enorme aumento della potenza di calcolo degli elaboratori ha reso efficace e “praticabile” il ML (e il deep learning), e ciò ha comportato un nuovo salto nel controllo della natura che coinvolge l’umanità stessa. L’aiuto offerto dall’IA non si limiterà solo a allargare le potenzialità umane, ma comporterà una loro trasformazione, aprendo la strada a forme inedite di umanità. Per prendere solo un esempio, l’IA comporta un cambiamento radicale della “privacy”, nozione che verrà a assumere connotati diversi da quelli passati. Come la bioetica ha comportato un’etica nuova (senza assoluti) rispetto all’etica tradizionale (con assoluti), così la IAetica comporta come minimo un ripensamento della “privacy” e ciò sarà foriero di innovazioni oggi non facilmente prevedibili.
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